Difficile cominciare la recensione di Wolfenstein II The New Colossus (qui tutte le recensioni italiane) perchè di primo istinto verrebbe da scrivere della storia del brand che ha dato i natali al genere dei first person shooter. Dall’altra però, la produzione di Bethesda, a parte il nome, il genere di appartenenza e la “nemicaglia” nazista da combattere ha ben poco con cui spartire con il titolo originale ed i precedenti reboot/remake.
Punto di contatto forte è invece con il suo prequel diretto, The New Colossus, titolo di debutto di MachineGames, team svedese nato dalla ceneri di Starbreeze. Proseguiamo così la linea narrativa di un passato alternativo, negli anni ’60 per la precisione, in un mondo dove i nazisti, grazie a delle tecnologie avanzate misteriose, hanno vinto la seconda guerra mondiale ed hanno conquistato l’intero pianeta. Il nostro alter ego digitale, il soldato a stelle e strisce William BJ Blazkowicz, è tutt’altro che in buone condizioni di salute manon ha nessuna intenzione di arrendersi ai seguaci di Hitler e farà veramente di tutto per fermare il terzo reich sperando di essere la miccia della rivoluzione negli Stati Uniti d’America.
Il titolo disponibile per Playstation 4 (versione da noi testata), Xbox One e PC si dipana su una serie di livelli dal design encomabile in cui a farla da padrone ovviamente è lo shooting. In realtà però il gioco ha pure qualche spruzzata di stealth (applicabili in talune situazioni) e di free roaming con un sommergibile nazista catturato dalla resistenza e che fa un po’ da hub tra un livello e l’altro.
Senza troppi giri di parole lo diciamo subito: Wolfenstein II The New Colossus è un videogame sublime con alcune situazioni veramente esaltanti come non vedevamo da tempo in un FPS. Il titolo è tostissimo già a difficoltà normale, si muore con una incredibile facilità e l’unico elemento che si sarebbe potuto migliorare sono i caricamenti presenti ogni volta che appunto “risorgeremo” e rientreremo nel livello. Tale elemento fa un po’ perdere il ritmo ma per quello che ha da proporre la produzione di Bethesda si può anche chiudere un occhio.
L’unica mancanza veramente di peso di Wolfenstein II The New Colossus è rappresentato dall’assenza di una componente multiplayer, esattamente come accaduto nel primo capitolo della nuova serie. Capiamo che per qualcuno si tratti di una grave tara ma essersi concentrati sul single player, secondo la nostra opinione, ha consentito di proporre un’esperienza molto al di sopra della media rispetto a quanto proposto solitamente dagli story mode di un first person shooter.
Sta dunque a voi prendere una decisione a seconda dei vostri gusti. Se amate il single player Wolfenstein II The New Colossus senza ombra di dubbio fa al caso vostro mentre se invece solitamente amate il gioco online, ovviamente mantenevi a debita distanza dall’eccellente lavoro svolto dai ragazzi di MachineGames.
Da sottolineare l’ottimo lavoro fatto da un punto di vista grafico. Non sappiamo se sia più meritevole di lodi l’estetica curatissima nell’immaginarsi l’evoluzione visiva dei nazisti negli anni ’60 o la realizzazione tecnica con un frame rate inchiodato a 60 fotogrammi al secondo anche su una Playstation 4 di base ed una qualità elevatissima di texture ed effetti visivi. Indubbiamente uno dei migliori FPS disponibili su PS4 anche da questo punto di vista.
Un plauso va anche all’ottimo doppiaggio in italiano, uno dei migliori di sempre senza ombra di dubbio, alla colonna sonora molto suggestiva e alle cut scene che forse non svettano per originalità ma creano tra i più alti livelli di tensione, paura (spesso si va nell’horror più spietato…) ma creano una fortissima empatia con i personaggi ottimamente caratterizzati all’interno della vicenda.
IN CONCLUSIONE
Nonostante qualche piccola sbavatura e l’assenza del multiplayer che per qualcuno potrebbe rappresentare un problema (non per noi…), con Wolfenstein II The New Colossus siamo di fronte ad una delle migliori esperienze videoludiche provate negli ultimi mesi da consigliare senza esitazione a chi ovviamente ama le esperienze “toste”, piene d’azione ma con quel quid in più rappresentato da una eccellente componente cinematografica innestata alla perfezione nelle dinamiche interattive.
VOTO: 9.4
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