Floodland Recensione del city builder ambientato dopo un’apocalisse climatica e che vede i sopravvissuti intenti a costruire un nuovo mondo. Disponibile esclusivamente per PC Steam ad prezzo “mid” (29.99 euro), l’opera di Vile Monarch e prodotta da Ravenscourt, la prima cosa che dovremo fare in Floodland sarà scegliere la nostra fazione.

Incapaci di prendere lezioni dalla storia e di trovare una visione comune anche nel mezzo del rischio dell’estinzione del genere umano infatti, i pochi sopravvissuti sono divisi su come costruire “il mondo nuovo”. Questo ovviamente avrà ripercussioni sul tipo di evoluzione che avrà la nostra comunità. Molto suggestive le schede descrittive delle varie fazioni e dobbiamo ammettere che prima di scegliere la nostra ci abbiamo riflettuto per ben più di un istante.

Successivamente il titolo ci propone delle dinamiche interattive che possono ricordare da vicino serie molto note come Tropico e Settlers anche se il contesto poco sfruttato nel mondo dei videogiochi di uno scenario post apocalisse climatica apre tante possibilità di narrazione ma anche di parametri diversi su cui incanalare le dinamiche tipiche di un city builder. Ad esempio il numero molto limitato di persone disponibili per le varie attività da svolgere ci costringerà a spostarle spesso da una mansione all’altra considerando in primis le varie esigenze prioritarie.

Il nostro compito sarà fondare una comunità, riuscire a soddisfare le esigenze primarie (un tetto sopra la testa, mangiare e bere, cose tutt’altro scontate in un mondo mostruosamente inquinato e colpito da intemperie monumentali) e pian piano farla evolvere sotto ogni tipo di profilo.

Il gioco cambia le sue dinamiche passo dopo passo visto che ci mette di fronte a tutto quello che realisticamente potrebbe accadere come anche un quadro normativo per regolare i rapporti fra le persone, aspetto tutt’altro che secondario nelle dinamiche di gioco. Così come non sarà affatto facile gestire i rapporti con le altre fazioni che avranno opinioni a volte divergenti a volte opposte al tipo di struttura che abbiamo dato alla nostra comunità.

Nella realizzazione tecnica sia del motore di gioco che delle cut scene si percepiscono i limiti di una produzione non tripla A, ma Vile Monarch le nasconde in molti modi e soprattutto con una capacità di immedesimazione nella situazione post apocalittica che fa decisamente centro. Da non sottovalutare la completa localizzazione in italiano dei testi che abbiamo particolarmente gradito.

Floodland Recensione – IN CONCLUSIONE
Floodland è un titolo da apprezzare sotto ogni punto di vista. Il contesto poco sfruttato nel mondo dei videogiochi di uno scenario post apocalisse climatica apre tante possibilità di narrazione ma anche di parametri diversi su cui incanalare le dinamiche tipiche di un city builder. A parte gli oggettivi limiti di una produzione non tripla A, non c’è nulla da criticare all’opera di Vile Monarch, da consigliare senza esitazioni a tutti gli amanti del genere dei gestionali su PC.

VOTO: 8