Sword Art Online Last Recollection Recensione del nuovo capitolo di un universo immaginifico crossmediale made in Japan che ci tiene compagnia da molti anni a questa parte. Tutto è partito dalla “light novel” dell’autore nipponico Reki Kawahara. Decine e decine di milioni di copie ne hanno decretato un successo internazionale (soprattutto nell’estremo oriente ed in America del Nord) e la trasposizione come manga, anime e videogame.
La questione particolare è che Kawahara si è ispirato proprio al mondo dei videogiochi per il suo lavoro. SAO è infatti un MMORPG che cattura i videogiocatori e li intrappola in una realtà virtuale in cui si può anche morire!
Disponibile per per PlayStation 4, PlayStation 5 (la versione da noi testata), Xbox Series X|S, Xbox One e PC su STEAM, SAO Last Recollection è incentrato su un nuovo personaggio della saga, Dorothy Isaiah Elisheva, combattente per le legioni dell’Underworld contro gli umani e che porta con sé tanti misteri che pian piano nel corso dell’avventura sveleremo nelle 30 ore che servono a completare il gioco.
Noi ovviamente saremo ancora una volta dalla parte di Kirito e i suoi amici in un mondo virtuale sull’orlo della distruzione. Il cuore eroico del protagonista ha il potere di riunire chiunque attorno a lui per combattere per quello che è giusto. Solo uniti potranno, infatti, sconfiggere la sovrana del Dark Territory, la Dea dell’Oscurità Vecta.
Il sistema di combattimento mescola la tradizione nipponica con quella dei giochi di ruolo online di stampo occidentale con risultati discreti. Rispetto al predecessore si è deciso di elevare il ritmo di gioco, semplificare alcune dinamiche del combat system e, secondo la nostra opinione, si è fatto un salto in avanti grazie a questi cambiamenti. Da sottolineare anche l’introduzioni di alcuni nuovi “tools” come l’innesto delle arti tattiche che consentono di dare ordini più specifici al party di personaggi controllati dall’intelligenza artificiale ma che potremo controllare noi a nostro piacimento quando vorremo.
Ricordiamo poi come il gioco, dopo alcune ore, presenti una modalità multiplayer on line dove 4 party di 4 combattenti mossi da 4 giocatori in carne ed ossa possono unirsi per affrontare i mostri più ostici del gioco. Scelta che vi consigliamo caldamente visto che la salute dei “villain” rimane la stessa anche se affrontati in single player con una lunghezza dei combattimenti secondo la nostra opinione eccessiva.
Da un punto di vista tecnico, il gioco come il suo predecessore è mosso dall’Unreal Engine 4 e nell’insieme si fa apprezzare per un buon uso del cel-shading. Sull’altro piatto della bilancia c’è un dettaglio visivo generale sia degli interni che degli esterni non particolarmente elevato rispetto a quanto hanno mostrato negli ultimi mesi console di ultima generazione e PC e c’è da mettere in evidenza come anche le animazioni e la fluidità generale non sia il top. Bellissime invece le sequenze non giocate stile anime.
Il sonoro è da lodare per il buon accompagnamento musicale, con il doppiaggio disponibile anche in giapponese ma sempre con i sottotitoli in italiano onde evitare un tracollo degli utenti che non avrebbero avuto modo di comprendere l’intricata trama!
Sword Art Online Last Recollection Recensione – IN CONCLUSIONE
Sword Art Online Last Recollection è il miglior videogame mai uscito per questo universo immaginifico crossmediale . Al netto di una realizzazione tecnica indubbiamente vetusta (quasi pedissequa al precedente capitolo…), la produzione Bandai Namco regala un numero molto elevato di ore che faranno felici tutti gli appassionati della saga nata dalla creatività di Reki Kawahara e potrebbe anche convincere tutti coloro che amano i J-RPG in genere.
VOTO: 8