A distanza di ben 6 anni dalla sua uscita su Playstation 3, Xbox 360 e PC, The Elder Scrolls V: Skyrim ha conosciuto una terza ondata di materializzazioni proprio in queste settimane. Bethesda ha infatti deciso di portare uno dei suoi titoli di maggior successo anche su Nintendo Switch e Playstation VR. Questa recensione è proprio per il primo Skyrim in realtà virtuale.
Chi non avesse mai avuto il piacere di conoscere il gioco originale, possiamo tranquillamente affermare che si tratta ancora oggi di uno dei migliori giochi di ruolo di sempre, caratterizzato da una struttura open world inedita fino a quel momento per la serie. Il videogame tutt’ora non ha da invidiare quasi alcunché ai titoli più recenti in fatto di combat system, crafting, sistema di crescita del nostro alter ego virtuale, intreccio narrativo, quest secondarie e quant’altro. Insomma, un vero e proprio capolavoro senza ombra di dubbio per gli amanti del genere, capace di superare anche l’esame del tempo ed un lustro in ambito videoludico è veramente tantissimo.
Andiamo dunque ad analizzare la versione per Playstation VR (qui trovate tutte le recensioni italiane) che si presenta sul mercato a prezzo pieno ma al contempo con inclusi tutti i contenuti aggiuntivi usciti nel corso degli anni. Le sensazioni che si provano inizialmente sono decisamente contrastanti. Da una parte infatti la realizzazione grafica se pur con la bellissima sensazione di immersione data dal sensore, ricorda indubbiamente l’appeal visivo della versione iniziale su Playstation 3.
Dopo il mini shock però, Skyrim si riconferma quel gran giocone che è sotto ogni punto di vista e viverlo a 360 gradi dà una sensazione veramente straordinaria. Un vero e proprio mondo in cui tuffarsi ben più grande dello stesso Resident Evil VII (ad oggi la migliore produzione sul mercato per Playstation VR secondo la nostra opinione) e ricco di sfaccettature da riscoprire anche nel caso in cui lo abbiate già giocato.
Se dunque il comparto audiovisivo sia il punto debole (anche l’audio a volte presenta degli strani abbassamenti ma al contempo dobbiamo ricordare che l’accompagnamento musicale è di valore elevatissimo), Bethesda ha lavorato in modo eccellente sul fronte dei controlli e delle contromisure per il motion sickness. Skyrim è infatti godibilissimo con il classico pad ma diventa straordinario con due Playstation Move, aumentando notevolmente la sensazione di essere veramente dentro un universo fantasy pieno di pericoli. In entrambi i casi anche l’interfaccia utente è stata rivista per poter gestire al meglio i vari menù di gioco senza alcun problema.
Per quanto riguarda invece il motion sickness, due modalità diverse di movimento, una più libera e consigliata agli utenti già scafati in fatto di VR, l’altra più “rigida” e scattosa per i neofiti, riusciranno a soddisfare le esigenze di tutti i giocatori appieno. La possibilità di modificare la propria scelta in ogni momento poi consentirà di fare tutte le prove del caso per comprendere quale sia quella che maggiormente fa al caso vostro.
IN CONCLUSIONE
Ad esclusione di una realizzazione grafica non proprio al top, Skyrim su Playstation VR è un’esperienza di gioco così “piena”che ci sentiamo di consigliarla senza esitazioni a tutti coloro che amano il fantasy ed i giochi di ruolo. Una vera e propria killer application del caschetto di Sony per questa nicchia di utenza, tanto da consigliarne l’acquisto anche nel caso in cui lo abbiate già giocato su uno schermo.
VOTO: 8.5
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