Dead Space Remake Recensione di uno dei più amati survival horror di sempre tornato con una nuova scintillante veste grafica e non solo. Disponibile solo sulle console di ultima generazione Playstation 5 (la versione da noi testata), Xbox Serie X|S oltre che su PC, il team di EA Motive ha davvero fatto tutto per il meglio per rendere scintillante il gioco originale che oramai ha sulle spalle ben 15 anni.
Gustatevi subito il nostro video gameplay con i primi 40 minuti di gioco registrati a 4K su Playstation 5 e poi torniamo subito a parlare di Dead Space Remake in dettaglio…
Per chi all’epoca magari era troppo giovane per un’esperienza troppo cruenta, diamo qualche coordinata sul Dead Space originale valida anche per il remake. Ambientato in un ipotetico ventiseiesimo secolo dove l’uomo viaggia in lungo e largo l’Universo, il nostro alter ego si chiama Isaac Clarke, un ingegnere minerario che viene inviato insieme ad alcuni colleghi sulla aeronave ISG Ishimura per quello che sembra essere un lavoro di routine. SBAGLIATO.
Una volta a bordo non troveranno più il personale umano ma nel giro di pochi minuti una serie di mostri assetati di sangue. Come se non bastasse Isaac si troverà costretto a muoversi all’interno dell’Ishimura da solo ed ha sua moglie a bordo della nave e di lei ovviamente non c’è alcuna traccia. Da questo incipit comincia l’azione e la storia di Dead Space che non lesina in fatto di colpi di scena ed emozioni forti.
Rispetto all’originale EA Motive ha ampliato la mappa di gioco e dato più libertà di movimento rendendo così l’esperienza proposta più al passo con i tempi. Potrete così esplorare liberamente alla ricerca di collezionabili e documenti di approfondimento oppure premere sullo stick destro per avere la direzione verso cui procedere per avanzare nello story mode.
Rimasto invariato invece il sistema di comando e di shooting con l’importanza di sparare i colpi sugli arti dei Necromorfi per abbatterli nel minor tempo possibile ma quando poi vieni accerchiato da queste terribili creature è pure difficile mantenere la calma…
Oltre alla componente shooter ci sono tante variazioni sul tema come alcuni enigmi ambientali con spesso protagonista la stasi che consente di rallentare i movimenti dei nemici o di oggetti come porte. Non manca neppure il guanto gravitazionale e la possibilità di migliorare la capacità del nostro arsenale. A proposito di armi, sono le stesse dell’originale ma con nuove modalità di fuoco e ulteriori potenziamenti.
Non possiamo neppure scordare le sequenze a gravità zero, queste profondamente riviste rispetto all’originale per renderle più ampie e movimentate, aggiungendo elementi del tutto inediti o altri dai sequel originali del gioco.
Per quanto riguarda infine la realizzazione grafica, DSR ci dà modo di scegliere tra una modalità a 4K con raytracing e 30 fotogrammi al secondo ed una 2K senza ray tracing ma con il frame rate che arriva a 60 fps. Noi, come sempre d’altronde, abbiamo optato per la seconda possibilità e pur perdendo qualche bell’effetto visivo abbiamo potuto approfittare di una fluidità ben superiore al titolo originale.
La qualità visiva di DSR è con entrambe le modalità molto alte e sotto quasi tutti i punti di vista al passo con i tempi e degno di essere una produzione esclusiva per le console di ultima generazione. Qualche limatura in più alle espressioni facciali e dei modelli poligonali dei loro volti sarebbe stata auspicabile ma ciò non mette in discussione l’appeal grafico generale.
Promozione in pieno anche per il sonoro: la base era già stratosferica ed è stato fatto un ottimo lavoro di rimasterizzazione di tutto il surround di effetti ed anche dell’eccellente localizzazione completa in italiano.
Dead Space Remake Recensione – IN CONCLUSIONE
Difficilmente si poteva chiedere di più al remake di Dead Space che si rivela essere una delle migliori rivisitazioni di sempre nell’ambito dell’industria videoludica. Un upgrade massiccio e sostanzioso dell’appeal audiovisivo oltre a qualche importante modifica nell’esperienza di gioco lo portano ad essere invitante sia per chi ha giocato l’originale sia per chi a quel tempo magari era troppo giovane per un titolo così cruento. Assolutamente da non perdere per gli appassionati dei survival horror, ancora di più se anche fan di fantascienza.
VOTO: 9