Classico solitario evergreen. Chi non ha mai sentito parlare di Freecell? Potranno arrivare nuove generazioni di console come Playstation 5 ed Xbox Serie X, potranno arrivare PC sempre più potenti per processore e scheda grafica, ma ogni tanto tra uno sparatutto fracassone ed un gioco sportivo ultra competitivo, è piacevole rilassarli per di più gratis, con un gioco di carte che può considerarsi un perfetto anti stress.
Frecell può considerarsi una sorta di variazione sul tema del classico solitario che abbiamo iniziato a conoscere e amare su alcune oramai vetuste versioni di Microsoft Windows anche se le differenze ci sono eccome.
Se infatti nel solitario di “default” nello schema di gioco ci sono carte celate, in Freecell ci troviamo già tutte le carte sul tavolo e piano piano dobbiamo riuscire ad estrarle esattamente come nell’altro gioco e recuperarle dall’asso fino al re per tutti e quattro i semi.
Ma come fare ad estrarre le carte se prima altre ci bloccano la “liberazione”? Molto semplice: abbiamo in alto a sinistra quattro spazi in cui poter lasciare in transito quattro carte per poterne estrarre altre oppure combinarle in modo differente: nell’ultima carta di ogni colonna infatti possiamo effettuare una concatenazione con una carta più bassa e dal colore opposto.
Facciamo un esempio concreto con l’immagine che apre questo articolo: il K in basso nella prima colonna a sinistra può ricevere la regina di cuori che si trova nella quinta colonna per vedere se si sblocca qualche altra carta da combinare in maniera differente.
Come dicevamo in apertura, il successo di Frecell non conosce limiti ed oltre ad essere disponibile gratis online risulta disponibile su varie piattaforme di gioco a pagamento. Un esempio è la versione disponibile per Nintendo Switch, la console “ibrida” di grandissimo successo prodotta dall’azienda giapponese.
La versione per Switch propone una modalità libera ed anche novanta livelli con un tasso di sfida che va crescendo sempre di più.
Le origini cartacee e digitali di Freecell
Per noi videogiocatori, quando sentiamo parlare di Freecell, l’accostamento è automatico al gioco su computer o su console, comunque sempre giocato in digitale.
In realtà però una versione molto simile del gioco con regole quasi uguali fu proposta dal magazine Scientific American nel giugno del 1968. L’autore dell’articolo Martin Gardner nella sezione del giornale chiamata “Giochi Matematici” lo chiamò Eight Off (Otto Fuori) e la paternità era da ricondurre a C.L. Baker. A sua volta il signor Baker disse di averlo imparato da suo padre che lo conobbe negli anni ’20 da un anonimo inglese.
Altre fonti invece si rifanno ad un gioco svedese risalente al 1945 chiamato Napoleone a Sant’Elena, nome quasi identico ad un altro gioco chiamato Napoleone in Sant’Elena e chiamato pure Forty Thieves.
Di certo c’è che il primo a farne una produzione digitale fu Paul Alfille che creò il Freecell come lo conosciamo noi attualmente. La prima versione di gioco fu realizzata nel 1978 quando Alfille era uno studente di medicina all’Università dell’Illinois. Il primo Freecell della storia fu scritto nel linguaggio di programmazione TUTOR per il sistema informatico educativo PLATO.