Dawn of Ragnarok Recensione della nuova espansione per Assassin’s Creed Valhalla disponibile per console Playstation (la versione da noi testata più esattamente su PS5), Xbox e PC. In attesa che Ubisoft sveli il mistero della piattaforma Infinity per AC, l’ultimo capitolo riceve dunque quello che può essere considerato un vero e proprio nuovo sottocapitolo del gioco per la quantità e qualità di contenuti.

Ovviamente ci ritroviamo nuovamente nell’affascinante universo della mitologia norrena, e questa volta alcuni invasori provenienti dai ghiacci e dalle fiamme minacciano i nove mondi. Svartalfheim, il reame abitato dai nani, sta per crollare e nel caos generale, Baldr, figlio prediletto di Odino, viene preso prigioniero da Surtr, l’immortale gigante del fuoco.

Il nostro alter ego Eivor dovrà affrontare nuovamente il proprio destino nei panni di Odino, il dio norreno della guerra e della saggezza con a disposizione nuovi poteri divini in una disperata missione che lo porterà ad attraversare un open world di grandi dimensione e straordinariamente affascinante ma pure incredibilmente pericoloso. Nell’arco della narrazione non mancheranno alcuni colpi di scena e risvolti importanti per tutti l’universo immaginifico di AC ma che ovviamente non anticipiamo per non darvi alcun tipo di spoiler.

Abbiamo detto di come l’ambientazione di DoR sia davvero molto spettacolare e molto ampia: non si possono che lodare nuovamente i programmatori di Ubisoft Sofia anche per la qualità della mappa e del level design capace di mantenere gli archetipi del gameplay di Assassin’s Creed ma dandogli un tocco di novità con i nuovi poteri speciali a nostra disposizione.

Fin qui non abbiamo fatto altro che elogiare L’Alba di Ragnarok ma non mancano neppure alcune criticità rappresentate da un livello di difficoltà non troppo elevato considerando che il nostro alter ego si tufferà nell’avventura ad un livello già molto elevato magari aumentato anche nei precedenti DLC.

Questo elemento è l’unico che non ci ha convinti fino in fondo. Anche la longevità non è elevatissima se andremo dritti a completare solo la quest principale però va detto che ci sono sia molte missioni secondarie da fare, sia l’Arena delle Valchirie che si sbloccherà una volta completata la nostra avventura.

Sul fronte visivo, oltre ad apprezzare il design delle ambientazioni già lodato, per il resto Dawn of Ragnarok non si discosta di molto dal gioco base sul fronte della realizzazione tecnica. Le musiche, come vuole la tradizione della serie, sono di pregevole qualità, e le abbiamo trovate più presenti rispetto ai precedenti DLC ed anche allo stesso ACV.

Prima di chiudere, va fatto infine un plauso all’eccellente doppiaggio in italiano di tutta l’avventura: un aspetto che rimarchiamo come sempre ma che oggi, visti i tanti titoli localizzati soltanto con i sottotitoli, va ulteriormente premiato e lodato.

Dawn of Ragnarok Recensione DLC AC Valhalla – IN CONCLUSIONE
L’Alba del Ragnarok è un’ottima espansione per l’amatissimo Assassin’s Creed Valhalla, capace di conquistare i fan sia per l’elemento narrativo che per il gameplay con nuovi poteri decisamente interessanti. L’unica criticità è rappresentata da una difficoltà e di una conseguenza una longevità non troppo elevata se affronterete soltanto le missioni principali. Consigliamo dunque di darvi ad almeno una parte delle side quest disponibili o alle modalità supplementari se vorrete aumentare le ore di gioco da passare in compagnia di questo contenuto aggiuntivo che nell’insieme comunque merita un giudizio assolutamente positivo.

Dawn of Ragnarok Recensione DLC AC Valhalla – VOTO 8