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L’Antico Egitto. Quanti libri e film sono dedicati a questo periodo storico? Dai kolossal d’altri tempi al più recente reboot de La Mummia con protagonista Tom Cruise, il grande schermo ha spesso mostrato piramidi e rappresentazioni visive della mitologia del tempo. Anche la musica poi ha guardato al passato glorioso egiziano come ha fatto a leggendaria band heavy metal inglese degli Iron Maiden. Ed anche nel mondo dei giochi, che siano video slot come Book of Ra o videogames più tradizionali, il fascino di questa civiltà ha conquistato tantissimi fan.

Il rapporto fra l’Antico Egitto ed i Videogiochi nasce davvero moltissimi anni fa all’epoca delle macchine da gioco a 8 bit. Chi già giocava negli anni ’80 ed aveva in casa un home computer MSX, probabilmente ricorderà alla metà del decennio (1985) King’s Valley di Konami, un platform in due dimensioni con un level design straordinario per quei tempi ed ambientato all’interno di una piramide maledetta. Lo stesso anno esce invece su Commodore 64 Imhotep, che viene ricordato soprattutto per la sua incredibile difficoltà.

Passano soltanto alcuni anni ed ecco arrivare Day of the Pharaoh per Commodore Amiga, Atari ST ed MS-Dos. In questo caso il tipo di interazione prevista era quella in stile gestionale con vari commerci ed altre attività da portare avanti.

Gli anni ’80 si chiudono con Eye of Horus, un vero e proprio action in cui il nostro alter ego niente meno è il dio Horus all’interno di un grande sepolcro egizio.

Nel 1990 Rainbow Arts invece proporrà The Curse of Ra, una sorta di antesignano del gioco citato in precedenza anche se in questo caso le dinamiche sono quelle di un vero e proprio puzzle game.

Una citazione la merita anche il personaggio di Ankh, protagonista di varie avventure grafiche realizzate su varie piattaforma così come la trilogia di avventure grafiche Egypt che tanto successo ebbero al ridosso del cambio di millennio.

Pharaoh di Impression Games è un gestionale indimenticabile per gli amanti del genere, una sorta di Sim City ambientate nelle città dell’Antico Egitto.

Sempre nel campo dei real time strategy, esce poi Immortal Cities: Children of the Nile, realizzato dagli stessi autori della serie di successo Caesar da cui riprende sostanzialmente le dinamiche interattive.

Facciamo poi un lungo salto fino ad un recentissimo passato, il 2017, per Assassin’s Creed Origins. Grazie a questo nuovo capitolo ambientato durante il periodo tolemaico dell’Antico Egitto, la serie di grandissimo successo della software house francese Ubisoft torna a risplendere dopo alcuni capitoli non particolarmente apprezzati da critica e pubblico.

Origins, il decimo capitolo della serie, esplora nuove dinamiche interattive, spostando le coordinate dall’action stealth ad una maggiore profondità in stile gioco di ruolo d’azione, sulla falsariga di quanto proposto da The Witcher 3 di CD Project Red.

Una citazione la merita anche Lara Croft e la serie di cui è protagonista: Tomb Raider. Nessun capitolo dell’amatissima serie è stata tutta ambientata in Egitto, ma molti livelli di vari capitoli hanno visto l’amatissimo personaggio affrontare creature maledette all’interno delle più note piramidi tutt’oggi conservate in Nord Africa.