Disponibile solo in digitale su PlayStation 4 (la versione da noi testata), Xbox One, Google Stadia Nintendo Switch e PC, Windbound è la nuova produzione di 5 Lives Studios, software house australiana, distribuita e prodotta da Koch Media.

Il nostro alter ego è femminile, si chiama Kara, e la ritroviamo dopo pochi minuti dall’inizio naufragata in una terra sconosciuta, dove dovrà imparare ad adattarsi e sopravvivere, risolvendo al contempo i misteri di una serie di isole che nascondono davvero tanto…

Windbound si muove su due piani distinti. Da un lato c’è una dimensione introspettiva metafisica, dall’altro la cruda realtà della sopravvivenza che ci porta nell’esperienza di gioco ad avere dinamiche tipicamente survival con tutto quello che poi significa a livello di gameplay come la caccia, il crafting, l’esplorazione e la costruzione, senza dimenticare la navigazione che è sicuramente l’elemento più riuscito del pacchetto proposto. I valori vitali della nostra alter ego comunque sono soltanto due, Salute e Resistenza, che dovremo tenere sempre su buoni livelli.

Ogni partita di Windbound è differente visto che i livelli ogni volta si rigenerano in modalità procedurale. Croce e delizia questo aspetto dell’esperienza di gioco perché se da una parte c’è sempre una variazione sul tema, dall’altra è assente un level design più caratterizzato. Da segnalare anche come la difficoltà variabile con cui potremo vivere il gioco, difficoltà che riesce ad adattarsi davvero a qualsiasi tipo di giocatore.

Windbound non manderà certo in ebollizione le schede grafiche di PC e Console, ma indubbiamente la sua estetica è indubbiamente l’aspetto più riuscito del titolo. Siamo infatti di fronte ad una sorta di cartoon interattivo a metà strada tra produzioni orientali ed occidentali con un suo stile unico (se pur con varie ispirazioni evidenti) e pregevole sia in fatto di elementi in movimento che di effetti visivi, più precisamente quelli luce senza dimenticare la presenza del ciclo giorno – notte.

Nel corso delle circa 15 ore necessari per arrivare alla fine dell’avventura, va anche messa in rilievo un’ottima colonna sonora, in sintonia perfetta con quello che accade nel corso della nostra avventura e davvero ricca di temi magistrali.

IN CONCLUSIONE
Windbound ha l’enorme pregio di portare in un genere inflazionato come i survival, un soffio di novità, rappresentato da una realizzazione visiva evocativa che mai prima si era sposata a questo tipo di interazioni videoludiche così come tutto l’elemento introspettivo quasi sempre legato ad esperienze di gioco più limitate. Non scevro da qualche difetto e da alcuni aspetti eccessivamente reiterati, merita comunque la vostra attenzione se gli elementi dell’inedito mix proposto sono di vostro gradimento.

VOTO: 7.5