Probabilmente avrete già letto alcune recensioni di Last of Us, probabilmente state già giocando a Last of Us (qualcuno forse lo avrà anche finito), ma permetteteci di dire anche noi la nostra e dare al gioco come voto, più di altre volte, un simbolico 10. 
Simbolico perché Last of Us è tutt’altro che esente da difetti (ne parleremo in seguito: il primo da citare riguarda il caricamento iniziale non proprio istantaneo…) ma rappresenta al tempo stesso la migliore conclusione di questa generazione di console. Sia chiaro. Arriveranno molti altri giochi su Playstation 3, e probabilmente molti altri capolavori (3 sono in dirittura d’arrivo : Gran Turismo 6, Beyond e GTA 5) ma difficilmente riusciranno a rappresentare in modo più congruo questa generazione di gaming rispetto a Last of Us e arrivare ai suoi picchi in molti ambiti.
Last of Us è disponibile su Amazon.it nelle varie versioni (alcune esclusive) al prezzo più basso d’Italia e senza spese di spedizione: cliccare per credere!

La produzione di Naughty Dog rappresenta infatti la migliore opera multimediale capace di coniugare al meglio il linguaggio e la narrazione filmica/televisiva alle dinamiche più tipicamente ludiche. A differenza di altri titoli però, questa commistione non è un gioco al ribasso su entrambi i fronti, tutt’altro: l’introspezione e la caratterizzazione dei personaggi (anche quelli secondari) è straordinaria così come la narrazione degli eventi (un plus per l’incredibile prologo) ma al tempo stesso il gameplay (action/stealth/adventure/shooter) è tra i migliori provati di sempre grazie ad una intelligenza artificiale molto elevata, dei comandi veramente ben strutturati e un livello di difficoltà ottimamente congegnato.

Last of Us non rappresenta un pozzo di originalità: sotto il profilo ludico infatti la sua natura derivativa da Uncharted è ampiamente riscontrabile sin dai primi istanti ma quando un gioco ti prende così tanto grazie soprattutto ad un level design quasi perfetto (qualche ripetizione e qualche bug non manca di tanto in tanto) non ci importa così tanto la mancanza di originalità a dirla tutta. La possibilità poi di poter affrontare una stessa situazione con approcci diversi e che comportavano ovviamente situazioni piuttosto differenti ci è piaciuta veramente molto.
Anche un mondo apocalittico caduto sotto i colpi di un’infezione che trasforma gli uomini in creature mostruose ed aggressive non rappresenta certo una novità ma Last of Us almeno ha provato a rivedere il canovaccio zombie immaginandosi una società umana capace comunque di ricostruirsi e adattarsi alla nuova situazione non arrivando alle dinamiche di Walking Dead dove l’unica speranza è scappare. Qui c’è una organizzazione militare con il pugno di ferro ma anche un gruppo ribelle chiamato le Luci che immagina un mondo migliore nonostante tutto. Questo contesto ha aiutato pure i level designer a rendere molto più variato l’approccio con le varie situazioni di gioco che sono oltre modo variegate e si distanziano a sufficienza da altri survival horror.

Come scritto in precedenza poi, Last of Us rappresenta la punta più alta della capacità grafica di Playstation 3 (sottolineato anche dalla ventola della mia console che va a velocità inaudite): non si erano mai visti effetti visivi del genere, texture di così pregevole fattura, animazioni e ambientazioni così curate. Naughty Dog ha già dichiarato che il motore di Last of Us sarà usato anche su Playstation 4 e la cosa non ci sorprende affatto: LoU infatti può rappresentare il culmine di questa generazione di console o perfino un antipasto di cosa potrà proporci il gaming sulle console next generation…

Le magagne maggiori in realtà provengono dal sonoro: sia ben chiaro, la colonna sonora è da oscar ed anche il doppiaggio, tranne qualche piccola sbavatura, è di pregevole fattura. Un peccato però che l’opera di mixaggio non è dei migliori: pur abbassando notevolmente il volume di effetti sonori e musica, i dialoghi a volte sono a volumi bassissimi e uditi come se un personaggio che si trova a pochi centimetri, fosse a chissà quanti metri di distanza. Sbavatura che sicuramente poteva essere evitata.
Veniamo infine alla longevità del titolo: a conclusione della nostra esperienza effettuata a livello normale, il timer ci diceva 14 ore. Non abbiamo esplorato in lungo e largo ma neppure fatto tutto alla velocità della luce e comunque siamo su livelli di durata decisamente sopra la media. Inoltre, non manca una componente multiplayer sicuramente accessoria rispetto al single player (tanto che se ne è occupato uno studio di sviluppo esterno a Naughty Dog) ma comunque decisamente piacevole con 8 giocatori divisi in due fazioni (i criminali cacciatori e gli idealisti delle Luci) che possono confrontarsi in 7 mappe e in due modalità di gioco

IN CONCLUSIONE

Se avete una Playstation 3, ma anche se non l’avete, non giocare con Last Of Us equivarrebbe ad un crimine. Mai narrazione filmica/televisiva e gaming erano stati fusi a questo livello di qualità e le dinamiche interattive riprese in modo derivativo da Uncharted vengono inserite in un level design magistrale e da un contesto immaginifico parzialmente originale, cosa non affatto semplice quando si parla di apocalise e infezioni di massa. Last of Us può considerarsi la migliore conclusione di questa generazione di console o l’aperitivo della prossima: in ogni caso non vivere l’esperienza di Naughty Dog sarebbe da pazzi!
GLAMOUR 10 
GRAFICA 10
SONORO 10
GAMEPLAY 10
LONGEVITA’ 10
TOTALE 10