Lies of P Recensione dell’attesissimo videogame che tra ispirazione dall’opera immortale di Carlo Collodi (ovviamente Pinocchio), proponendo una visione assolutamente lontana dall’originale ma molto interessante.

Disponibile per console Playstation (la versione da noi testata più esattamente su PS5), Xbox (anche su Gamepass) e PC, la produzione del team sud coreano di Round8 Studio sotto il profilo dell’esperienza interattiva invece si ispira invece ai grandi action soulslike in particolari di quelli di From Software ed ancora più specificatamente a Bloodborne. Ma andiamo con ordine…

In Lies of P i giocatori si troveranno a vestire i panni di P, un burattino che deve farsi strada (leggi fare fuori creature meccaniche di ogni tipo e dimensione) attraverso una città decadente nel suo inarrestabile viaggio per trovare Geppetto e diventare finalmente umano. Caratterizzato da un immaginario visivo accattivante, il videogioco è ambientato a Krat, una città ispirata all’epoca della Belle Époque nell’Europa di fine Ottocento/inizio Novecento, epitome di un luogo decaduto e privo di prosperità, pieno di bellezza e mostruosità in egual misura.

Lies of P  come abbiamo detto è un gioco d’azione souls-like come detto molto ispirato da Bloodborne (come per quando finiremo la nostra energia e dovremo cercare di riprendere il “pregresso” prima di essere nuovamente eliminati) per le sue dinamiche e che offre un profondo sistema di combattimento e di personalizzazione del personaggio oltre ad una storia avvincente con interessanti scelte narrative in cui più bugie vengono dette, più P diventa umano. Sarà possibile affrontare missioni procedurali interconnesse che si svolgeranno a seconda delle bugie che vengono raccontate e saranno in grado di influenzare il finale della storia.

La difficoltà dei combattimenti è molto elevata non appena si cominciano ad incontrare nemici di grossa stazza o in grandi quantità senza parlare della “drammaticità dei boss” tanto che forse il livello di impegno richiesto è persino superiore ai vari titoli di FromSoftware.

Il titolo permette di affrontare una grande varietà di scontri unici utilizzando un sistema di combattimento corpo a corpo accurato e gratificante. Questo grazie anche al sistema di assemblaggio delle armi, che permette di combinare le armi in una moltitudine di modi per creare ogni volta qualcosa di completamente nuovo. Inoltre, il protagonista P, un burattino in tutto e per tutto, potrà modificare le sue parti del corpo per acquisire nuove abilità e ottenere vantaggi in battaglia grazie al sistema di abilità “P-Organ”. Non tutti i miglioramenti serviranno a combattere, ma alcuni possono fornire altre caratteristiche uniche e utili per aiutare P nel suo viaggio.

Per quanto riguarda infine la realizzazione grafica, il gioco ci consente di scegliere come oramai capita sempre di più tra una modalità performance ed una qualitativa. Noi abbiamo scelto la prima per avere un frame rate inchiodato a sessanta fotogrammi al secondo e con un dettaglio generale che rimane davvero elevato. Stiamo parlando di un gioco mosso bene dall’Unreal Engine 5 e da un punto di vista estetico il lavoro svolto per una bella caratterizzazione fiabesca dark è davvero di gran pregio.

Ottimo anche il lavoro per quanto riguarda la componente sonora in fatto di soundtrack, effetti e dialoghi. Questi ultimi sono rimasti in inglese ma ci sono comunque i sottotitoli in italiano.

Lies of P Recensione – IN CONCLUSIONE
Promozione a pieni voti per Lies of P, un gioco che non presenta particolari difetti di sorta mentre invece i pregi sono davvero tanti a cominciare dalla realizzazione visiva con Unreal Engine 5 ed un gameplay in stile soulslike impegnativo (forse anche più dei titoli di FromSoftware) e intrigante al punto giusto. Ovviamente deve piacere questo genere, spesso frustrante e che richiede tanto tempo ed energia, ma se considerate Bloodborne (produzione da cui trae più ispirazione Lies of P) ed i vari Souls delle esperienze indimenticabili, mettete assolutamente in lista anche Lies of P!

VOTO: 9