World War Z. La guerra mondiale degli zombi è un libro del 2006 scritto da Max Brooks che nel 2013 è diventato un film interpretato da Brad Pitt. A distanza di sei anni, arriva una nuova trasposizione, questa volta videoludica realizzata da Saber Interactive per Playstation 4 (la versione da noi testata), Xbox One e PC. Come sono andate le cose? Ve lo sveliamo subito nei prossimi paragrafi.
Come detto, World War Z è ambientato nello stesso universo immaginifico di libro e film, in particolar modo la caratterizzazione è soprattutto del tipo di zombie presenti. Sono lontani i lenti non morti alla George Romero. Qua gli zombi sono rapidi, si organizzano in sciami con cui riescono anche ad andare oltre gli ostacoli più impervi e sono dannatamente letali.
Il tutto ovviamente va ad incidere direttamente sul gameplay di quello che è a tutti gli effetti uno shooter cooperativo – competitivo che non può non trarre ispirazione dal mitico Left 4 Dead ovviamente soltanto in parte. La prima cosa da fare in WWZ è scegliere se affrontare la campagna principale o lanciarsi nel multiplayer online contro altri giocatori umani. In entrambi i casi l’arsenale a nostra disposizione è sufficientemente ampio e vario tanto da essere promosso a pieni voti.
Nella prima modalità avremo modo di affrontare lo story mode fino a 4 giocatori in cooperativa in rete in vari scenari mondiali dove dovremo tentare di sopravvivere alle fameliche orde di morti viventi. Nelle 6 ore che servono per portare a termine questa modalità, si rivela apprezzabile il level design, discretamente vario mentre la parte narrativa, da un prodotto derivativo da un film e da un libro, si rivela decisamente deludente sotto ogni punto di vista, non andando oltre la mediocrità.
Sul fronte del multiplayer online, le cose si fanno interessanti visto che le squadre di umani composte da 4 giocatori ognuna, si affrontano tra loro con il terzo incomodo rappresentato proprio dagli zombie che possono intervenire, ucciderci e trasformare quello che fino ad un attimo prima un nostro commilitone in un famelico zombie. Le modalità sono quelle più tipiche di uno sparatutto ma con la variabile sciame di non morti, il tutto prende un “sapore” ludico differente.
Promosso anche lo Swarm Engine, il motore grafico proprietario di Saber Interactive che viene sfruttato al meglio per gestire una quantità spropositata di zombie su schermo. Per fare questo bisogna un po’ abbozzare sulla qualità di alcune texture ma nell’insieme, non si può che lodare l’opera svolta dal team per ricreare al meglio le atmosfere viste nel film. La colonna sonora svolge il compito di accompagno senza infamia e senza lode.
IN CONCLUSIONE
World War Z, proposto sin dal day one ad un prezzo budget, ha un buon numero di frecce al suo arco come una bellissima rappresentazione delle orde zombie grazie al motore grafico proprietario di Saber Interactive ed anche l’online competitivo con il terzo incomodo degli zombie è una piacevole variazione sul tema rispetto alla norma in fatto di shooter cooperativi – competitivi. Certo, non si possono negare anche alcuni suoi limiti come uno story mode piuttosto breve e narrativamente un po’ deludente. Se comunque amate tutto quello che riguarda i morti viventi ed in particolare il libro di Max Brooks o il film interpretato da Brad Pitt, anche la versione videoludica di World War Z può davvero fare al caso vostro.
VOTO: 7.5