Era l’oramai lontanissimo 1998 quando Codemasters debuttò sul mercato delle corse fuori strada con Colin McRae Rally. In questi 21 anni tante cose sono cambiate: in primis purtroppo è scomparso il leggendario pilota britannico e poi la serie ha conosciuto varie metamorfosi. In particolare con Showdown, si è voluta imprimere una svolta arcade che però non è stata apprezzata da tutti, in particolare dai fan di vecchia data.
Con DIRT Rally, il team di sviluppo è voluto tornare alle radici della serie proponendo un approccio molto simulativo. Dopo gli ottimi risultati ottenuti, siamo qui per parlarvi del sequel già disponibile su Playstation 4, Xbox One (la versione da noi testata) e PC. Quelle che seguono sono le nostre impressioni in merito.
Come il suo predecessore, Dirt 2.0 (qui tutte le recensioni italiane) è un titolo per nulla immediato, con una curva di apprendimento ripidissima e che non fa nulla per semplificare la vita al giocatore. Che sia con il joypad o con un volante, la nuova filosofia ludica di Codemasters per la serie è così impegnativa ed ostica che qualcuno l’ha perfino definita “il Dark Souls dei racing game”.
Abbiamo subito voluto mettere in chiaro la natura dell’esperienza interattiva proposta per mettere subito in chiaro le cose. Per semplificare ancora, sulla confezione di DIRT 2.0 si sarebbe potuto mettere un adesivo con scritto “astenersi amanti dell’approccio arcade ai racing”.
Niente compromessi, niente aiutini (come l’oramai usatissimo flashback): ci vorrà veramente tanta voglia di imparare i circuiti ed affinare le proprie qualità di guida. D’altra parte però DIRT 2.0 propone una fisica straordinaria che premia veramente la meritocrazia. L’aderenza con le varie superfici di terreno così come con le differenti condizioni climatiche (peccato per l’assenza di neve al day one ma arriverà presto con i primi aggiornamenti post lancio) sono straordinarie tanto che non ci sorprenderebbe trovare DIRT 2.0 utilizzato all’interno di una scuola per guida rally.
Orecchio dunque ai consigli del navigatore che saranno anche visualizzati graficamente con varie icone su schermo, per ottenere i migliori risultati possibile nei circa ottanta tracciati ambientati in diversi scenari.
Le modalità di gioco proposte sono il tipico rally cronometrico con l’interessane variazione sul tema del rallycross, in cui si corre contemporaneamente agli avversari all’interno di un circuito e dove prima della fine bisogna portare a termine il “Joker Lap”, in pratica un percorso leggermente più lungo rispetto a quello abituale.
Le diverse tipologie potranno essere affrontate a bordo di una delle tante vetture presenti sia del presente che del passato. Potremo farlo sia online in multiplayer oppure in singleplayer come corse singole o nella ben più corposa carriera che aumenterà e di tanto la longevità del titolo con una componente strategica in cui dovremo mettere a punto il miglior team possibile di ingegneri e meccanici oltre che fare le scelte più performanti in fatto di parco auto a disposizione. La difficoltà di gioco è sempre elevata visto che l’intelligenza artificiale soprattutto nei rallycross è davvero aggressiva e spietata.
Esaltante a dir poco infine la realizzazione tecnica: una pulizia grafica del genere è veramente da lodare e lo stesso di può dire per la qualità dei mezzi elevatissima, tanto che nel replay ci si chiede se siano reali o meno. Qualche piccolo calo di frame rate è accettabile vedendo quegli effetti luce stratosferici, la fisica di ammortizzatori e danni, gli effetti particellari e quelli ambientali (acqua, sabbia, polvere). Il sonoro è piuttosto spartano ma i motori sono riprodotti in modo veramente realistico e la localizzazione in italiano è avvenuta in modo adeguata.
IN CONCLUSIONE
DIRT Rally 2.0 è un titolo da prendere a scatola chiusa per tutti gli amanti del realismo e della simulazione in ambito racing. Un autentico capolavoro da questo punto di vista. Se invece il vostro approccio è più arcade ed easy allora, è meglio tenersi alla larga sempre che non vogliate provare qualcosa di diverso e particolarmente impegnativo.
VOTO: 9
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