Skull and Bones Recensione dell’atteso videogame di Ubisoft annunciato quasi ben 7 anni fa e che finalmente è diventato realtà. Disponibile per Playstation 5 (la versione da noi testata), Amazon Luna (in streaming), Xbox Serie X|S e PC, con una versione di prova gratuita che dà a tutti la possibilità di provarlo per ben 8 ore (qui maggiori dettagli), S&B nasce originariamente dal grandissimo successo che ottennero le battaglie navali di Assassin’s Creed IV: Black Flag.

Nel corso di sette anni di sviluppo la rotta (per rimanere in ambito navale…) per trasformare quelle battaglie navali in un gioco completo, è stata stravolta in più di una occasione ma alla fine gli studios di Singapore, in collaborazione con tantissimi altri team di Ubisoft sparsi in tutto il globo terracqueo, sono arrivati a questo risultato che cercheremo di presentarvi al meglio mettendo in evidenza sia i punti di forza del progetto che le sue criticità.

L’incipit di Skull and Bones fa sostanzialmente da tutorial e inizio della narrazione. Siamo a bordo di una nave pirata che prova ad affrontare la flotta inglese ma la battaglia finisce male. A bordo di una zattera improvvisata la prima cosa da fare sarà creare il nostro alter ego (silente nel corso di tutta l’esperienza di gioco) con un editor non particolarmente evoluto. Da qui comincerà la nostra avventura di vendetta e rivalsa per diventare il pirata più temuto di tutti i mari. Fatti successivi step, si arriva poi all’hub centrale dove si apre il mondo di gioco che è a tutti gli effetti quello di un tipico open world dalle grandi dimensioni in cui potremo avventurarci da soli (ma sempre con PC o console on line) o con la collaborazioni di altri giocatori per eventi PvE ma anche affrontare battaglie della modalità principale particolarmente ostiche. Concluso lo “story mode” (e non ci impiegherete meno di 20 ore che possono diventare anche 30 se ve la prenderete particolarmente comoda con sidequest ed aree da scoprire), le opzioni di gioco si allargheranno ulteriormente per il multiplayer ed oltre alla cooperativa, si aprirà la possibilità di sfidare altri giocatori in PvP.

Se la narrazione non fa proprio gridare al miracolo, mescolando vari tipici stereotipo del mondo piratesco, di ben altro spessore si rivela essere il sistema di progressione che si baserà su vari tipi di valute. Quello più inusuale è “l’infamia” che altro non è che l’esperienza che faremo all’interno di S&B ma che gli sviluppatori hanno voluto ribattezzare in modo più… piratesco!

Passando al gameplay, le battaglie navali, che indubbiamente NON possono non ricordare quelle di Assassin’s Creed se pur più complesse e diversificate, non ci consentiranno di controllare il nostro alter ego piratesco ma sempre e soltanto la nave.

Un approccio che può piacere o meno ma che indubbiamente sacrifica quelle sequenze di combattimento che normalmente avvenivano quando una ciurma saliva a bordo della nave da depredare. Detto questo però non mancano gli elementi su cui intervenire nella battaglia. Oltre al controllo materiale della nave, sarà fondamentale scegliere le armi giuste da montare sul nostro vascello dando così a Skull and Bones anche un substrato strategico. Ovviamente quando le battaglie si affrontano in cooperativa, il gioco di squadra diviene fondamentale ed è qui che Skull and Bones dà veramente il meglio di sé.

Siamo di fronte dunque a quel titolo “quadrupla A” di cui hanno parlato i vertici di Ubisoft e che ha meritato questa lunga attesa? Non del tutto visto che qualche criticità c’è. In primis alcune traversate, o più semplicisticamente definibili spostamenti, prima delle battaglie eccedono in lunghezza e qui soltanto i gamer più pazienti non soffriranno di un po’ di noia perché per quanto possa essere piacevole salpare i mari digitali, troppo tempo senza far nulla o quasi non è così esaltante. L’altro elemento che abbassa la qualità di S&B è rappresentato dalle sezioni a piedi decisamente meno curate di quelle in nave sia per quanto riguarda l’interazione ma per lo stesso level design. Lo stacco netto è evidente ed è un vero peccato visto che, secondo la nostra opinione, sarebbe bastato poco per rendere più intriganti anche le sezioni “terrestri”.

Ultime considerazioni infine per l’aspetto tecnico. Abbiamo provato la versione completa come detto su Playstation 5 e buttato un occhio anche su quella PC grazie alla già citata prova gratuita di 8 ore. La cosa che indubbiamente abbiamo amato di più in entrambe le versioni è la qualità dell’acqua del mare, probabilmente la più bella “in game” all’interno di un videogioco. L’attenzione posta è stata elevatissima e non poteva essere altrimenti visto che stiamo parlando dell’elemento preponderante del gioco. Anche le navi sono molto belle da vedere, mentre come già accennato nel precedente capitolo lo stesso non si può dire per quanto si vede nelle sezioni a terra ed anche la qualità del nostro alter ego e degli altri essere umani non fa propriamente gridare al miracolo.

Su Playstation 5 ci sono come capita sovente le due modalità di opzioni grafiche: una che predilige la risoluzione con una frame rate a 30 fotogrammi al secondo, l’altra che sacrifica la qualità grafica per garantirci però i 60 fps. Noi abbiamo preferito la seconda opzione nonostante alcune volte l’abbassamento della qualità visiva si notava chiaramente soprattutto su una TV di grandi dimensioni (55 pollici) dove abbiamo giocato S&B.

Sul fronte sonoro, gli aspetti positivi sono decisamente maggiori di quelli negativi. In realtà l’unico “minus” è rappresentato dalla mancanza del doppiaggio in italiano che avremmo decisamente gradito. Per fortuna però nel nostro idioma sono presenti i sottotitoli per i dialoghi e tutti i testi a schermo.

Skull and Bones Recensione – IN CONCLUSIONE
Dopo un’attesa durata quasi 7 anni, quale è il responso per Skull and Bones? Il giudizio è positivo, nonostante alcune criticità messe in rilievo nei precedenti paragrafi ma per comprendere se possa fare o meno al caso vostro, oltre alla possibilità di giocarlo gratuitamente per otto ore, considerate la vostra empatia con l’universo immaginifico piratesco e con esperienze ludiche dal ritmo altalenante e non particolarmente intenso visto che ad esempio alcune traversate sono davvero fin troppo dilatate nel tempo. Scorporando le aspettative per una produzione definita “quadrupla A” e la lunghissima attesa, nell’insieme S&B è tutt’altro che da bocciare se pur non sia un titolo per tutti e con un destino non definitivo visto che il suo futuro sarà influenzato da come verranno gestiti gli aggiornamenti a breve, medio e lungo termine.

VOTO: 8