Another Code Recollection Recensione dell’esclusiva per Nintendo Switch. Una raccolta che racchiude due titoli differenti usciti rispettivamente in origine su Nintendo DS e Nintendo Wii. Stiamo parlando di due produzioni dell’oramai fu software indipendente nipponica Cing ovvero Another Code: Two Memories e Another Code: Viaggio al confine della memoria, il primo uscito nel 2005 e il secondo nel 2009. Il team di Arc System Works (al cui interno sono entrati elementi prima in Cing) sarà riuscito a restaurare nel migliore dei modi le due avventure per renderle interessanti a gamer del 2024? In questa recensione ovviamente vi daremo il responso ma procediamo con ordine…

Chi ha giocato i titoli originali conosce il protagonista di entrambe le avventure, Ashley Mizuki Robins, una giovane ragazza (nel primo episodio ha soltanto 13 anni, mentre nel secondo 16) intenta a cercare elementi sul passato della sua famiglia e dei due genitori ritenuti entrambi defunti. Quando si recherà in una enorme villa sull’isola Blood Edwards dopo aver ricevuto una strana lettera dal redivivo padre, le cose si complicheranno ancora di più: prima scompare anche la zia che l’aveva accompagnata e poi la presenza di un fantasma sembrano far precipitare le cose. Ma sarà proprio la presenza “paranormale” a fare una svolta alla situazione. E qui terminiamo gli SPOILER all’avventura visto che vi abbiamo raccontato soltanto l’incipit iniziale…

Entrambi i giochi sono stati rivisti graficamente per arrivare ad un livello discreto e adeguato al 2024 su Nintendo Switch se pur si poteva fare qualcosa di più in fatto di quantità di dettagli delle ambientazioni. Il gioco maggiormente restaurato è ovviamente il primo sia perché veniva da Nintendo 3DS sia per la sua natura bidimensionale che in questa recollection si è visto aumentare di una dimensione ed un cambio di visuale portando dunque anche ad un sistema di controllo più moderno e convincente che utilizza pure il sensore di movimento del joy-con per la fotocamera di cui è provvista la protagonista.

Detto del restyling, per il resto i due capitoli di Another Code ripropongono un gameplay non frenetico ed una atmosfera raffinata e coinvolgente con dei puzzle ambientali non particolarmente complessi ma sufficientemente coinvolgenti. Per chi fosse alle prime armi in questo tipo di interazioni digitali, c’è anche un sistema di indizi liberamente richiamabile. Una versione rivedta e corretta delle avventure punta e clicca in chiave nipponica che piacque molto all’epoca ovviamente a chi aveva una buona empatia con ritmi compassati e mood “evocativo”.

Da lodare anche l’ottima colonna sonora perfettamente in simbiosi con il tipo di esperienza proposta in entrambi i titoli. Da segnalare infine che i due giochi sono stati entrambi localizzati in italiano per quanto riguarda tutti i testi a schermo che troverete in questa recollection esclusiva per Nintendo Switch.

Se poi la nostra recensione non fosse stata esaustiva per farvi decidere se ACR possa fare al caso vostro o meno, vi segnaliamo che attualmente è disponibile una versione dimostrativa del gioco ovviamente gratuita e che potete scaricare direttamente dal Nintendo eShop.

Another Code Recollection Recensione – IN CONCLUSIONE
Another Code Recollection su Nintendo Switch riporta in auge una serie che oltre 15 anni fa entrò nel cuore di una nicchia di fans con la sua atmosfera raffinata e coinvolgente. L’opera di porting è adeguata al tipo di produzione e alle possibilità della console ibrida della grande N. Se avete amato gli originali sarà dunque un piacere rigiocarle in una versione modernizzata, se invece per svariati motivi (a cominciare da quello anagrafico) li avevate persi, prendeteli in assoluta considerazione se amate le avventure grafiche e i ritmi non particolarmente frenetici.

VOTO: 8