Tales of Arise Recensione del nuovo capitolo di una serie con oltre un quarto di secolo di storia alle spalle. Era infatti il 1995 quando l’allora Namco pubblicò il debutto della saga su Super Nes con Tales of Phantasia. Dopo di che oltre 20 nuove produzione per arrivare al 10 settembre 2021, day one di Tales of Arise disponibile per Playstation 5 (la versione da noi testata), PS4, PC, Xbox One e Xbox Serie X ed S.

Se state leggendo questa recensione, molto probabilmente saprete già che Tales of è una delle saghe più apprezzate dai fan dei J-RPG e che Arise arriva a due anni distanza dalla Definitive Edition di Vesperia e a quattro da Berseria, ultimo capitolo “inedito” del franchise. Un tempo sufficienti per aspettarsi una importazione evoluzione del brand: aspettative che, anticipando le conclusioni, sono state ampiamente rispettate.

Il primo grande cambiamento di Tales of Arise rispetto ai precedenti capitoli è una spiccata maturità nella narrazione e nei personaggi. Chiaramente siamo di nuovo in un universo fantasy ma in ToA si parla di schiavitù, oppressione e sfruttamento in modo decisamente convincente. Piacevole anche l’incipit della storia: il nostro alter ego si risveglia in un villaggio del pianeta degli oppressi, Dahna. Si troverà ad aiutare Shionne, giovane ragazza proveniente dal pianeta Rena, quello degli oppressori, ma intenzionata a combattere contro il suo stesso popolo. Da qui prende il via un grande viaggio di speranza, ribellione ed anche sofferenza senza dimenticare innumerevoli colpi di scena in un crescendo di emozioni davvero struggente.

Da un punto di vista dell’esperienza di gioco, siamo di fronte ad un tipico Action JRPG con party di personaggi ovviamente tutti potenziabili di livello, attività secondarie e side quest: queste ultime sono l’unico elemento che non ci ha convinto in ToA visto che sono piuttosto banali e monotone, non apportando un vero valore aggiunto rispetto all’esperienza di gioco della linea narrativa principale.

Tales of Arise si è dimostrato invece letteralmente esaltante per quanto riguarda i combattimenti. Poco ci importa se c’è una rapida sequenza di attesa e non avvengono in automatico nell’ambientazione di gioco ma in “arene” comunque molto ampie: ToA riesce a sprigionare una qualità elevatissima sia nella rappresentazione visiva che nel bilanciamento delle possibilità disponibili di attacco e difesa con una serie impressionante di possibilità a disposizione per quanto riguarda la concatenazione multipla delle possibilità a disposizione dei nostri guerrieri.

Di base le meccaniche sono quelle del suo predecessore Berseria ma di combattimento in combattimento si scoprono le accresciute possibilità tattiche a nostra disposizione oltre al nettissimo miglioramento dell’intelligenza artificiale in fatto di gestione del party di personaggi controllati dalla CPU.

Tales of Arise merita una promozione a pieni voti anche per quanto riguarda la realizzazione tecnica. Per essere un titolo cross-gen, su Playstation 5, dove il DualSense è stato sfruttato per il feedback aptico, brilla sia per la direzione artistica ma anche per la qualità visiva tecnica in senso stretto con effetti visivi di prim’ordine ed una capacità di gestione di moltissimi elementi su schermo.

Quello di sentirsi in una sorta di anime interattivo è una sensazione data sia dalla grafica che dalla qualità della parte sonora: le tracce musicali sono quanto di meglio si poteva fare per questo tipo di esperienza di gioco mentre il doppiaggio dei personaggi è di eccellente fattura. Per quanto riguarda la localizzazione in italiano, nel nostro idioma sono presenti i sottotitoli a schermo.

Tales of Arise Recensione – IN CONCLUSIONE
Tales of Arise è quanto di meglio i fan della saga potessero aspettarsi. L’evoluzione rispetto ai precedenti capitoli della serie risulta evidente in ogni aspetto e se pur le side quest sarebbero potute essere più curate, la produzione di Bandai Namco è assolutamente da consigliare a tutti coloro che hanno amato la serie e più in generale a tutti i cultori dei giochi di ruolo di stampo nipponico. Siamo certi che non verranno affatto delusi.

VOTO: 9