Like a Dragon Infinite Wealth Recensione del nuovo capitolo dell’amatissima serie di SEGA che fino a qualche anno fa in occidente eravamo abituati a chiamare Yakuza ma che ora anche da noi è stata ribattezzata per l’appunto LaD proprio come in Giappone.

Disponibile per console Playstation, Xbox (la versione da noi testata, più esattamente su Xbox Serie X) e PC, Like a Dragon Infinite Wealth, anticipando le conclusioni, è un’esperienza videoludica che ci ha convinti in pieno. Ma cerchiamo di andare con ordine…

 

La trama di Like a Dragon Infinite Wealth si rivela estremamente avvincente: il protagonista della vicenda è Ichiban Kasuga che dal Giappone si dirige alle Hawaii alla ricerca della sua madre biologica. In realtà però ad aspettarlo non c’è un ricongiungimento familiare: Kasuga si troverà infatti a dover affrontare più di un ostacolo e più di un intrigo in cui saranno coinvolti criminali della terra del sol levante ed anche locali.

Per fortuna Ichiban non sarà solo e ci saranno vari personaggi come Kazuma Kiryu pronto ad aiutarlo nel corso di un’avventura che vira senza problemi da momenti davvero drammatici a situazioni incredibilmente esilaranti. Oltre loro due, anche tanti altri personaggi della serie faranno capolino. Non vi diciamo chi per non darvi spoiler ma tra questi vi segnaliamo che alcuni saranno anche giocabili.

Comunque se anche siete nuovi alla serie, non dovete preoccuparvi: è ovvio che vi perderete il gusto di tanti riferimenti agli eventi del passato, ma il team di sviluppo ha fatto in modo tale che anche i nuovi adepti riescano a carpire le principali emozioni che l’esperienza di gioco e delle relazioni dei personaggi riesce ad offrire ad ogni gamer. Certo è che per apprezzarle bisogna avere un buon grado di empatia con la cultura e la società nipponica.

Tra una sequenza cinematografica e l’altra (con sottotitoli in italiano mentre i dialoghi sono disponibili sia inglese che in giapponese), la componente dei combattimenti è decisamente quella predominante con un sistema a turni che affina e ottimizza quello visto nel capitolo precedente della serie con varie possibilità di personalizzazione, tra cui alcune esclusive a seconda del personaggio.

Chi conosce bene Yakuza / Like a Dragon sa bene che uno dei tratti distintivi della serie riguarda le attività secondarie che possono elevare incredibilmente il numero di ore da passare all’interno dell’esperienza proposta. Infinite Wealth rappresenta davvero il picco qualitativo/quantitativo della serie senza ombra di dubbio visto che si passa da giochi “casual” come Freccette e Mahjong al Karaoke per poi tuffarci nei classici arcade di SEGA come Virtua Fighter, Bass Fishing e SpikeOut. Non manca neppure un’attività chiaramente ispirata a Crazy Taxi, una app di appuntamenti e due mini giochi ancora più corposi.

Uno si chiama Sujimon Battle e già il nome vi dovrebbe far pensare ai Pokémon. L’altro invece, Happy Resort Dondoko Island è una side quest di carattere gestionale (con qualche variazione sul tema…) in cui il nostro alter ego preferito dovrà per l’appunto gestire il proprio resort dei sogni come si vorrà.

Ultime considerazioni infine per quanto riguarda la realizzazione grafica. Ci auguriamo che questo sia l’ultimo capitolo “crossgen” visto che si notano chiaramente che alcuni elementi siano stati presi dai precedenti capitoli e che più in generale l’opera sia stata pensata anche per la generazione di PS4 e Xbox One. Su Xbox Serie X il gioco gira sempre sostanzialmente fluido a 60 fotogrammi al secondo ma da questo punto di vista indubbiamente si può e si deve fare di più nel prossimo capitolo.

Niente da dire invece sul sonoro che svolge davvero al meglio il ruolo di accompagnamento a quanto accade su schermo e lodi anche alla qualità dei dialoghi. Questi ultimi non sono stati doppiati in italiano ma come scritto in precedenza tutti i testi a schermo (compresi i sottotitoli per le sequenze cinematografiche) sono disponibili anche nel nostro idioma.

Like a Dragon Infinite Wealth Recensione – IN CONCLUSIONE
Like a Dragon Infinite Wealth è assolutamente un titolo da consigliare senza esitazioni sia ai fan di vecchia data della serie che fino a qualche tempo fa dalle nostre parte si chiamava Yakuza, così come ai giocatori che ancora non hanno approcciato la produzione di SEGA fino ad oggi. L’unica discriminante è avere una certa attitudine positiva al Giappone (nonostante il gioco sia ambientato alle Hawaii) perché LaD IW è intriso ovviamente della cultura nipponica cosi come del modo di fare sorridere, emozionare e denunciare anche le distorsioni della attuale a cominciare dall’uso smodato dei social. Ci auguriamo soltanto che il prossimo capitolo possa anche fare il salto grafico visto che è proprio nell’appeal visivo cross gena l’unico elemento non di eccellenza dell’intera produzione.

VOTO: 9