Syberia The World Before Recensione del nuovo capitolo della saga ambientata nel magico universo creato da Benoît Sokal di cui The Wolrd Before è di fatto il suo testamento spirituale. Già, perché purtroppo nel frattempo il fumettista belga è ahinoi venuto a mancare…

Nel 2019 quando pubblicammo l’annuncio del nuovo capitolo, si poteva leggere da parte di Benoit questa dichiarazione: “Sono davvero felice di portare avanti il viaggio di Kate, e di poter condividere questa mia avventura con tutto il team di Microïds. Vogliamo dare ai fan della serie una storia ancora più misteriosa degli episodi precedenti, con tanti automi con cui operare, puzzle da risolvere e personaggi davvero strani da incontrare lungo il cammino”. Vi lasciamo al nostro video con le prime sequenze di gioco per poi dirvi le nostre impressioni sull’esperienza vissuta.

Disponibile attualmente solo su PC ma in arrivo, salvo ritardi, entro la fine dell’anno anche su console, Syberia The World Before ha due protagoniste parallele. Da una parte c’è Kate Walker in un passato “recente”, il 2004. Dall’altra Dana Roze, una straordinaria suonatrice di pianoforte che nel 1937 a Vagen non può pensare soltanto alla sua musica visto che la sua origine ebraica sta per portarle più di un problema con le “novità” che stanno accadendo in Germania.

Non vi diciamo altro della trama perchè sarebbe un peccato darvi spoiler su come si intrecciano le storie delle due protagoniste. Vi diciamo soltanto che ancora una volta nel videogame saranno ancora protagonisti i meravigliosi automi di Hans Voralberg che i fan della serie conoscono molto bene dai precedenti capitoli di Syberia.

Sul fronte dell’aspetto più interattivo, ovviamente anche STWB è a tutti gli effetti un’avventura grafica “old school” o se preferite punta e clicca. Abbiamo trovato però la difficoltà del livello di sfida più basso rispetto ai capitoli precedenti ed il gioco non vuole sostanzialmente farci bloccare grazie anche agli aiuti presenti e richiamabili facilmente.

La sensazione è che si voglia tendere la mano ai giocatori più “casual” ma soprattutto di dare più spazio all’elemento narrativo – visivo che è decisamente preponderante. Comunque chi vuole spremersi le meningi a tutti i costi, troverà comunque delle sidequest con cui aumentare ulteriormente la già buona longevità del titolo o affrontarle magari in una seconda “run” del gioco.

Perché il nuovo capitolo di Syberia, facendo un passo indietro rispetto al precedente e deludente capitolo completamente tridimensionale, si avvicina maggiormente ai primi due amatissimi episodi proponendoci una sorta di visuale a 2 dimensioni e mezzo con inquadrature sostanzialmente fisse. Questo però non devo in alcun modo spaventare chi sta leggendo questa recensione: The World Before è carica d’arte visiva e pur conoscendo qualche calo qualitativo nel momento in cui i modelli tridimensionali vengono inquadrati da vicino, non si può che apprezzare il lavoro svolto dai programmatori e da Benoit Sokal.

Lo stesso può dirsi per la colonna sonora semplicemente MERAVIGLIOSA. Le tracce composte da Inon Zur coadiuvato dalla pianista Emily Bear meriterebbero l’Oscar delle colonne sonore di videogiochi per quanto struggenti riescono ad essere. Un vero peccato però l’assenza del doppiaggio in italiano dei dialoghi. Sia chiaro: ci sono i sottotitoli ma per una esperienza così incentrata su elementi “cinematografici”, l’assenza del nostro idioma si fa particolarmente sentire.

Syberia The World Before Recensione – IN CONCLUSIONE
Non si può che rimanere incantati ed emozionati di fronte a STWB. La scomparsa di Benoit Sokal ovviamente aumenta la carica emotiva ma anche senza questo tragico evento, la produzione di Microids è carica d’arte visiva e musicale senza tralasciare una storia incredibilmente ben riuscita. Di certo la difficoltà degli enigmi non è elevatissima ed il gioco non vuole sostanzialmente farci bloccare grazie anche agli aiuti presenti quindi non aspettatevi un livello di sfida ma elevatissimo ma indubbiamente una straordinaria avventura interattiva che vi consigliamo senza alcuna esitazione. Unica nota stonata la mancanza del doppiaggio in italiano che avremmo enormemente gradito.

VOTO – 8.5